Porte blindate, cancelli e inferriate

La loro sicurezza dipende anche

da una corretta installazione

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Una panoramica su alcuni modelli di porte blindate e grate metalliche per le finestre.

Consigli tecnici sulla loro corretta installazione.

Inoltre, descrizione di alcune tecniche usate dai "soliti ignoti" per aprire porte che sembravano inattaccabili.

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(Questo testo è protetto da copyright, pertanto non può essere riprodotto senza autorizzazione scritta dell'autore)

 

Un po' di storia

 

Da sempre la porta di ingresso è stata il primo baluardo a difesa della proprietà.

Un tempo, non essendo ancora stato inventato il legno compensato e, di conseguenza, le porte tamburate, venivano regolarmente installati, almeno nelle case dei più abbienti, dei robustissimi portoncini di legno massello, rinforzati da spranghe e catenacci di ferro e chiusi da complicate serrature che, pur non essendo il massimo in fatto di inviolabilità, tuttavia erano sufficienti per contrastare efficacemente i tentativi di scasso effettuati dai malfattori dell’epoca.

Le essenze lignee usate erano, per lo più, quercia, castagno, noce o altri legnami che univano ad una robustezza a tutta prova, una grande durata nel tempo.

Le mura portanti erano normalmente di forte spessore, a causa del sistema costruttivo usato, pertanto non dobbiamo meravigliarci quando, osservando qualcuna di queste vecchie costruzioni, troviamo mura perimetrali spesse anche un metro.

Nelle antiche fortezze, il grande spessore delle pareti consentiva di installare il portone a mezzo di zanche metalliche murate in modo così robusto da scaricare totalmente gli sforzi meccanici dovuti ad eventuali attacchi portati dall’esterno allo scopo di sfondarlo, con mezzi quali l’ariete.

Questo attrezzo era costituito da un grosso e pesante palo di legno munito di una testa di ferro, qualche volta costruita ad imitazione di una testa di ariete, da cui il nome, spinto a braccia da numerosi soldati.

Le difese contro un così formidabile mezzo di sfondamento, oltre alla suddetta robustezza di installazione del portone, che addirittura diveniva un corpo unico con le mura, erano costituite non solo da soldati armati di frecce e giavellotti, ma anche da ostacoli e camminamenti angusti, posti dinanzi al portone da proteggere, in modo da limitare il numero degli attaccanti che potevano avvicinarsi contemporaneamente.

E’ questo solo uno degli interessanti esempi di difesa passiva volti al raggiungimento della sicurezza nei castelli e nelle fortezze medievali, che poi sono stati applicati nell’edilizia civile dell’epoca, anche se con le dovute proporzioni.

Quando, in seguito all’invenzione della polvere da sparo e successivamente delle armi da fuoco, i difensori poterono contare su archibugi e moschetti per tenere a debita distanza gli assalitori, le cui armature nulla potevano contro l’impatto delle palle di piombo, furono la bombarda ed il cannone ad essere impiegati per sbriciolare i portoni più robusti o addirittura le mura stesse.

Tuttavia, quando le porte dovevano contrastare solamente l’assalto dei malintenzionati, anche se dotati di validi mezzi da scasso, si dimostravano sicuramente all’altezza della situazione.

Le finestre, dal canto loro, erano dotate di validi infissi e, soprattutto quando si trovavano ai piani più bassi, erano munite di robustissime grate metalliche inamovibilmente murate alle spesse pareti.

 

L’importanza di una corretta installazione

 

Nella breve premessa di apertura dell’articolo ho più volte sottolineato l’importanza della robustezza della parete su cui la porta o la grata metallica sono montate ed anche la validità dei supporti di fissaggio stessi poiché è principalmente su questi due parametri, troppe volte trascurati, che si fonda la sicurezza del sistema di chiusura.

Spesso infatti leggiamo, nella cronaca dei giornali, di costose porte blindate completamente divelte dalla parete sulla quale erano fissate, a causa della assoluta inadeguatezza dei sistemi di ancoraggio.

Dispiace dirlo, ma troppi artigiani, fiutando i buoni affari legati alla costruzione ed installazione delle porte blindate si sono riciclati installatori delle medesime, non esitano ad effettuare montaggi assai approssimativi o, peggio, pressati dalle numerose richieste di coloro che si ricordano di non avere la porta blindata alle soglie del periodo ferragostano, ne installano una frettolosamente magari fissandola alla parete mediante semplici tasselli ad espansione della lunghezza di una ventina di centimetri.

Mi è persino capitato di vedere una porta blindata dotata di sofisticate serrature a chiave non riproducibile, e perciò decisamente valida e costosa, applicata al controtelaio originale di un appartamento adibito a studio legale, mediante semplici viti a legno.

Ovviamente ho consigliato all'avvocato, che mi aveva interpellato per avere il mio parere su tale installazione che non lo convinceva del tutto, di chiedere all’artigiano che aveva eseguito il lavoro, se preferiva porre rimedio eseguendo un’installazione a regola d’arte o se invece volesse approfittare dell’occasione per confrontarsi in una antipatica azione legale.

Alzi la mano chi sa dirmi come è finita.

 

Come rinforzare la parete su cui è fissata la porta blindata

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Quando si sostituisce una porta classica con una blindata in un condominio moderno, ci si deve inevitabilmente confrontare con l’esilità della parete di sostegno, quasi sempre rappresentata da laterizio forato dello spessore, intonaco compreso, di 10-12 centimetri.

In questi casi una zancatura fra telaio e muro effettuata tramite tondini di acciaio ad aderenza migliorata della lunghezza di circa un metro, ove possibile, annegati in fori appositamente preparati nello spessore della parete, riempiti con amalgama epossidica ed infine saldati al telaio della porta blindata, è quanto di meglio si possa fare senza dar corso ad opere di rinforzo della parete di supporto, che non sempre sono accettati dal cliente e dal condominio.

Ove invece fosse possibile, magari in vista di una ristrutturazione dell’appartamento, effettuare un lavoro di irrobustimento, sappiate che non è affatto necessario, come pensa qualcuno, sostituire integralmente la parete che dà sulle scale con una gettata di cemento armato!

Non sto trattando, infatti, della costruzione di un bunker ma solo consigliando come far sì che porta e parete formino il più possibile, quando quest’ultima è chiusa con le mandate, un tutt’uno rigido in grado di distribuire uniformemente la pressione eventualmente applicata alla porta da un malintenzionato fermamente deciso a sfondarla od abbatterla tramite adeguati mezzi di scasso, di cui parlerò più avanti.

Torniamo alla nostra parete di laterizio forato, del tipo comunemente usato in quasi tutta l’edilizia abitativa moderna per le tamponature interne e perimetrali.

Riguardo alla sicurezza passiva, tale parete non offre adeguati coefficenti di resistenza all’impatto dinamico violento, essendo, tra l’altro, costituita da elementi che, in un edificio a telaio, non sono caricati verticalmente e sono debolmente legati alla struttura portante in cemento armato.

Stante quindi il fatto che il punto di giunzione tra il telaio della porta blindata e la parete rappresenta il punto più fragile su cui si scarica la forza dinamica di un impatto violento, si può migliorare notevolmente tale situazione togliendo completamente l’intonaco all’interno dell’appartamento per una fascia di almeno un metro tutt’intorno all’apertura della porta ed applicando della comune rete elettrosaldata del tipo da ferro-cemento, realizzata con tondino da 6 mm. e riquadri 15 x 15 su cui fissare il controtelaio d’acciaio della porta mediante zanche saldate.

Anche la rete elettrosaldata andrà collegata alla muratura preesistente con adeguate unioni integrate da barre passanti.

Su questa base si applicherà poi un nuovo intonaco in cemento o con malte epossidiche caricate con inerti minerali per uno spessore di 4-6 cm.

La resistenza all’impatto che una siffatta parete raggiungerà, sarà decisamente più adeguata che prima dell’intervento murario, se poi, in vista di una prossima ripulitura delle pareti delle scale condominiali, potrete effettuare tale intervento anche sulla parete esterna al vostro appartamento, collegando frequentemente fra loro le due reti elettrosaldate, la solidità ottenuta sarà ancora maggiore.

I risultati raggiunti compenseranno sicuramente l’impegno economico e i disagi che questo tipo di opere murarie certamente comportano, facendo in modo che la resistenza della porta blindata non superi quella della parete su cui è installata, spingendo così il ladro a sfondare quest’ultima.

 

Come la "banda del buco" può abbattere una porta blindata

 

Molte persone ritengono che questa eventualità non possa verificarsi in un condominio cittadino a causa del rumore che tale operazione di sfondamento produrrebbe. Purtroppo a smentire costoro sono i fatti di cronaca che ognuno può leggere sui giornali.

Innanzitutto gli scassinatori sanno ben approfittare di quei periodi vacanzieri, il ferragosto, ad esempio, per portare a termine il loro lavoro, indisturbati, in un condominio deserto, magari provvedendo ad una lavorazione "in serie" che prevede la visita "di cortesia" a più di un appartamento.

Inoltre la tecnica usata per sfondare una parete in laterizio forato o per svellere totalmente la porta blindata sulla quale avevamo riposto la nostra incondizionata fiducia, qualora sia stata installata con poca professionalità, prevede tecniche tutt’altro che rumorose.

Chi immagina la "banda del buco" all’opera con mazze e picconi, fra calcinacci e sudore, si ricreda: basta semplicemente piazzare una trave di legno fra la parete o la porta blindata ed un adeguato punto resistente opposto, quale può essere la base di una rampa di scale che, come è ben noto, è realizzata in cemento armato.

In cima alla trave lignea il nostro indesiderato visitatore metterà un crick idraulico del tipo usato dai camionisti per sollevare l’automezzo quando devono sostituire un pneumatico forato.

Tale attrezzo, reperibile presso qualunque buon ricambista meccanico per meno di cinquanta euro, è in grado di sollevare qualche tonnellata con uno sforzo minimo.

Immaginate quindi quanto potrà resistere una sottile parete e quanto poco rumore farà quando, gradualmente, cederà aprendo un foro che sarà poi allargato togliendo, a mano, uno ad uno gli altri laterizi.

Se invece l’attacco sarà portato direttamente alla porta blindata, sarà sufficiente legarla con una corda al corrimano delle scale o alla porta di fronte, perché non cada a terra di schianto facendo troppo rumore.

Vi assicuro che, se il vostro appartamento è situato a due piani di distanza da quello oggetto dell’attenzione degli scassinatori, la musica del balletto di Canzonissima, che esce dal vostro televisore, sarà più che sufficiente a coprire i rumori prodotti due pianerottoli più sotto.

Ecco dimostrata l’importanza di una installazione della porta blindata adeguatamente robusta e professionale, tenendo conto anche dell'esistenza di eventuali appoggi posti di fronte.

 

La sicurezza può essere costruita insieme all’edificio

 

Se consideriamo che, all’atto della costruzione di un condominio o di una serie di villette, non sarebbe troppo difficile prevedere adeguati elementi di supporto alla futura porta blindata, direttamente collegati alla struttura portante in cemento armato che costituisce l’ossatura di ogni moderna costruzione, non fa certo piacere vedere come il costruttore, così attento nel fornirci la casa completa di riscaldamento autonomo, box per l’autovettura con apertura motorizzata, finestre in profilato di alluminio con vetrocamera eccetera, all’atto della installazione della porta blindata ce ne fornisce una che sarà impenetrabile solo fino a quando un ladro, adeguatamente attrezzato, non ci dimostrerà il contrario.

Se avete la fortuna di acquistare un appartamento in fase di costruzione, quindi, contrattate con il costruttore una modifica ai piani originali che preveda adeguati rinforzi al telaio della porta ed alla parete su cui questa è montata. La differenza di spesa, che certamente vi verrà richiesta, sarà solo una frazione di quanto vi costerebbe provvedere a tale lavoro in futuro.

Allo stesso modo, se il vostro appartamento è situato al piano terra, chiedete al costruttore di rinforzare adeguatamente la "luce" delle finestre, magari cerchiandole con un travetto di ferro a T, affogato nella parete esterna, su cui poi potrete far saldare il telaio delle inferriate, che non potrete esimervi dall’applicare se vorrete dotarvi di una buona sicurezza antiintrusioni.

Questo argomento è trattato dettagliatamente più avanti nel paragrafo dedicato, appunto, alle grate ed ai cancelli.

So benissimo quanto siano poco gradite, nell’edilizia residenziale, le sbarre alle finestre, poiché così sembra di vivere in un penitenziario, ma dobbiamo tener conto che, da statistiche fornite dagli organi di Polizia, oltre il 70% dei furti in appartamento vengono portati a termine introducendosi proprio da finestre o porte-finestre non adeguatamente protette.

 

Il caso dei vecchi edifici

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Purtroppo, nella maggior parte dei casi, l’appartamento che ci accingiamo ad acquistare è situato in un edificio già costruito, pertanto gli interventi di rinforzo realizzabili, nei casi di riuso edilizio, quand’anche sia possibile farne, non potranno che essere parziali.

Possiamo quindi reputarci fortunati se il suddetto appartamento fa parte di uno di quei vecchi edifici dalle pareti di rilevante spessore.

Frequentemente, in tali casi, il fissaggio del telaio metallico della porta mediante una decina perni di acciaio ad aderenza migliorata inseriti per circa un metro di lunghezza nel muro ed elettrosaldati, all’altra estremità, sul telaio della porta, ci consentirà un montaggio dotato di adeguata resistenza.

Nel caso di edifici con mura costruite a "sacco", spesso è possibile rinforzare la parete intorno alla porta, con iniezioni di miscele cementizie a pressione senza per questo dover rimuovere l'intonaco. Successivamente si potrà supportare il telaio con un profilato di acciaio ad H tipo HE 220, il tutto senza impegnarsi in grossi lavori di ristrutturazione e rinforzo, così poco graditi agli altri condomini ai quali sta ben poco a cuore la sicurezza della nostra proprietà.

L’auspicabile assenza di punti forti, posti di fronte alla nostra porta, su cui uno scassinatore possa far conto, come descritto più sopra, costituirà la prova certa che la Dea Bendata ha una particolare simpatia per noi.

 

Anche l’occhio vuole la sua parte

 

Vediamo ora il caso di quegli edifici dove, per ragioni estetiche o condominiali o magari perché si tratta di edifici di particolare interesse storico o architettonico, non è possibile sostituire la porta con una blindata, avente perciò aspetto estetico differente dall'originale.

Fino ad una trentina di anni addietro, spesso blindare una porta significava applicarvi pannellature in ferro avvitate sul lato interno all’appartamento, munite di serrature esterne di vari tipi che muovevano aste, anch’esse esterne, che andavano ad incastrarsi in fori praticati a livello del pavimento e, in alto, in appositi riscontri, con un livello estetico, almeno per chi le osservava dall’interno, che è facile immaginare e con un grado di sicurezza più psicologico che reale. Anche se venduto a caro prezzo.

Superati quei tempi "pionieristici", finalmente si vedono porte blindate o corazzate di buon livello estetico anzi, spesso decisamente belle a vedersi e adeguatamente sicure. A nessuno infatti, verrebbe mai in mente di far installare una sicurissima porta d’acciaio, in stile "Alcatraz".

Per questo i progettisti producono porte "speciali", almeno nel settore della civile abitazione, che non trascurano l’originaria funzione ornamentale, certamente da non sottovalutare.

Per tornare al caso di quelle porte delle quali non è possibile cambiare l’aspetto estetico, ricordiamo che, oltre a quelle standard prodotte industrialmente, è possibile rivolgersi ad un capace artigiano che potrà smontare la nostra porta e tagliarla in modo da recuperarne totalmente le facce esterne.

Applicando poi queste ad una porta blindata costruita su misura, potrà restituirci qualcosa che ha solo l’aspetto esteriore della vecchia porta ma con un’anima di acciaio ed una serratura di sicurezza dotata di perni che la bloccano tutt’intorno al telaio. Se il lavoro è stato eseguito a regola d’arte, la porta così modificata avrà ben poco da invidiare, sul piano della sicurezza, ad un classico prodotto industriale.

 

Porta blindata o porta corazzata? Meglio se omologata

 

Vorrei fare una piccola precisazione: parlare di porta blindata e di porta corazzata non è la stessa cosa.

La differenza sta nel fatto che per la prima viene riusato il telaio della porta originale mentre la porta corazzata viene costruita senza utilizzare alcuna parte della porta preesistente con un conseguente netto aumento della robustezza e della sicurezza.

Un’altra cosa ancora voglio dire: in uno studio pubblicato a cura della E.R.S.I. ( Esperti Riferme e Serrature Italiani), l’associazione milanese fra costruttori serraturieri, vengono definite le caratteristiche minime che una porta di sicurezza dovrebbe avere: vediamole insieme.

La struttura mobile deve essere formata da una lastra esterna in lamiera acciaiosa da 20/10 di mm. di spessore a cui sono saldati dei montanti verticali da 15/10 di mm. per tutta la lunghezza a la larghezza della porta fatta eccezione per uno spazio sufficiente per il montaggio delle serrature, delle aste e dei deviatori.

Una seconda lastra da 15/10 di mm. sarà usata per chiudere il tutto.

Dal lato delle cerniere si dovrà avere un doppio incastro realizzato in modo che l’anta mobile ed il telaio formino, a porta chiusa, un corpo unico con funzioni "antistrappo".

Nel caso di porte a due ante si dovrà realizzare fra le due parti un doppio battente che renda difficile l’inserimento di giraviti, piedi di porco od altri attrezzi atti allo scasso.

Per quel che concerne la struttura fissa, ossia il telaio, dovrà essere costruito in acciaio di spessore non inferiore a 20/10 di mm. e con una profondità non inferiore a 70 mm.

Dovrà inoltre essere sagomato in modo che, a porta chiusa, offra funzioni "antistrappo".

Per l’installazione del telaio sul muro dovranno essere usate almeno 8-10 zanche di acciaio di lunghezza non inferiore a 15-20 cm.

Sono state inoltre definite quattro "classi" di qualità per le porte blindate, in relazione alla resistenza al tipo di strumenti da attacco e da trapanazione comunemente usati dagli scassinatori.

Si va così dalla prima classe, riferita a porte capaci di resistere al tentativo di effrazione portato dal classico "balordo" con l’uso di martelli, scalpelli e piedi di porco, a quelle di quarta classe che, per essere omologate, devono poter respingere ogni tentativo di effrazione condotto con mezzi di scasso sofisticati di tipo elettrico, meccanico o termico, quali, ad esempio, trapani, dischi flessibili, crick, fiamma ossidrica eccetera.

Pertanto se ne può dedurre che, per la protezione di un appartamento medio, le più consigliate dagli esperti sono le due classi centrali, terza e seconda, anche in relazione all’impegno economico che si vuole affrontare, dato che, come è ovvio, il prezzo sale notevolmente avvicinandosi alla classe superiore.

Lasciatemi aggiungere ora una considerazione di tipo economico: spesso vengono imposti all’utente finale prodotti di scarsa qualità e, come già ho scritto più sopra, male installati, fidando sulla scarsa competenza dell’acquirente, spesso portato a scegliere la soluzione economicamente più allettante, quasi sempre a scapito della qualità.

Lo scopo di questo articolo, mi si perdoni l’immodestia, vuole essere proprio quello di mettere l’utente finale nella condizione di non essere totalmente incompetente circa l’argomento trattato e, conseguentemente, fornire quel minimo di conoscenze teorico-pratiche necessarie a non doversi affidare ciecamente ai consigli di chi vuole venderci la porta blindata.

Non dimentichiamo che, se chiediamo all’oste com’è il vino, la sua risposta sarà invariabilmente: buono!

Voglio rammentare infine che l’Unione Consumatori, di concerto con l’Associazione Produttori Porte Blindate di Sicurezza raccomanda agli acquirenti di chiedere alla ditta alla quale ci si rivolge per la messa in opera della porta, la stipula di un contratto di fornitura ed installazione sul tipo definito dalle suddette associazioni, alle quali potremo rivolgerci per ogni chiarimento in merito.

 

La certificazione DIN relativa alle porte blindate

 

DIN CERTCO è una organizzazione di certificazione del DIN Deutsches Institut für Normung (Istituto Tedesco di Normalizzazione) che, grazie alla sua indipendenza, neutralità, competenza e pluriennale esperienza, gode di alta considerazione a livello nazionale ed internazionale.

La Certificazione DIN per le porte blindate è un documento che attesta non solo la conformità, ma anche il grado di resistenza del prodotto.

Le porte prese a campione, vengono valutate e sottoposte presso l’Istituto di prova PTE di Rosenheim, in Germania, ad accurate prove di tipo statico e dinamico e sottoposte ad attacco manuale.

Un importante margine di sicurezza è dato, inoltre, da verifiche e controlli, presso le aziende produttrici, periodici e senza preavviso, sul sistema qualità, sul processo produttivo e sul prodotto finito, che DIN CERTCO effettua secondo propri schemi di valutazione, autorizzando, solo in caso di esito positivo, l'apposizione del marchio di conformità sul prodotto finale, certificato e garantito 24 mesi.

Si tratta comunque, è bene ricordarlo, di una norma non obbligatoria. Quindi le aziende che sottopongo le proprie porte alla certificazione, lo fanno in maniera totalmente volontaria

La norma ENV 1627 stabilisce 6 livelli, o classi, di resistenza all'effrazione, che vengono determinati in base allo svolgimento ed al superamento di prove che simulano i reali tentativi di attacco che un ladro può effettuare su di una porta blindata. Vediamole in dettaglio nella seguente tabella:

Classe

Tecniche di effrazione

Destinazione di utilizzo

 

1

Lo scassinatore, principiante, tenta di forzare la porta, usando violenza fisica, ad esempio: spinte, urti, spallate, sollevamento, strappo.

Porte caposcala con rischio normale. Porte di magazzini di merce di basso valore intrinseco.

 

2

Lo scassinatore, occasionale, cerca di forzare la porta usando attrezzi semplici, come cacciaviti, tenaglie, cunei.

Porte caposcala con rischio considerevole. Uffici ed edifici industriali, villette signorili.

 

3

Lo scassinatore tenta di entrare usando, in aggiunta a quanto sopra, altri cacciaviti e piedi di porco.

Porte caposcala con rischio considerevole. Uffici di edifici industriali, ville.

 

4

Lo scassinatore usa, in aggiunta a quanto sopra, seghe, martelli, scalpelli e trapani portatili a batteria.

Uffici di banche, orologerie, ospedali, impianti e laboratori industriali, ville signorili.

 

5

Lo scassinatore usa, in aggiunta a quanto sopra, attrezzi elettrici, trapani, seghe a sciabola, mole ad angolo con un disco di 125 mm di diametro massimo.

Banche, orologerie e gioiellerie. protezione di documenti riservati, ambienti militari in genere ed ambasciate.

 

6

Lo scassinatore, esperto, usa, in aggiunta a quanto sopra, attrezzi elettrici con alta potenza, trapani, seghe a sciabola e mole ad angolo con un disco di 230 mm di diametro massimo.

Banche, orologerie e gioiellerie, impianti nucleari. Protezione di documenti riservati, ambienti militari ed ambasciate.

 

Per il superamento di ogni classe, la porta oggetto dei test, deve resistere ai vari attacchi per un tempo operativo di prova che varia, in funzione delle classi, dai 3 ai 20 minuti.

E' importante sottolineare che questo tempo è estremamente lungo se rapportato ad una reale situazione di scasso. Infatti, il ladro non agisce in maniera continuativa e violenta come fanno i tecnici che effettuano la prova, poichè deve sospendere frequentemente l'attacco per sorvegliare la situazione e, soprattutto, deve agire cercando di contenere il rumore provocato.
Le porte blindate di classe 1 e 2 sono consigliate per appartamenti all'interno di condomini, quelle di classe 3 e 4 per le villette isolate mentre, quelle di classe 5 e 6 sono utilizzate quasi esclusivamente nelle banche, gioiellerie e uffici contenenti documenti confidenziali.
In Italia, le prove, perchè siano riconosciute valide, devono essere effettuate presso appositi organismi di certificazione autorizzati dal Ministero dell'interno che sono gli unici a poter rilasciare la certificazione antieffrazione.

L'istituto Giordano (http://www.istitutogiordano.it) e l'Istedil (http://www.istedil.it) rispondono a tali caratteristiche.



Come riconoscere una porta blindata certificata ?


La normativa prevede che sulle porte che hanno ottenuto la certificazione sia presente una targhetta recante il nome del costruttore, la classe di certificazione ed il numero di matricola.

 

Una precisazione per destreggiarsi fra le norme

 

La norma UNI 9569, pubblicata nel 1989 e fino al 1999 è stata l’unico riferimento per i test di forzamento di porte blindate.
La norma ENV, pubblicata nel 1999, è invece una pre-norma europea che stabilisce quali prove le porte blindate devono superare per essere omologate in tutti i Paesi dell'Unione.

Lo stato attuale di Norma Europea "di transizione" dipende dalla scarsa esperienza, da parte di alcuni Paesi, in questo genere di prove . Per ovviare a ciò, la norma prevede un periodo transitorio nel quale dà la possibilità a tutti i Paesi dell'Unione di acquisire esperienza nell’applicazione della Norma, scambiandosi tali esperienze ed armonizzando i procedimento tecnici relativi
Si è pertanto convenuto di trasformare la ENV in EN nel 2002, rendendola così definitiva, e ritirando la precedente norma UNI.

Durante il periodo di sperimentazione entrambe le Norme hanno mantenuto la loro validità, rappresentando quindi una scala di valutazione parallela: la Norma UNI 9569 attribuiva alle porte che superavano i test una classe di appartenenza numerata da uno a quattro, mentre la ENV da uno a sei, in relazione agli attrezzi utilizzati per la prova di forzamento e alla durata della stessa.
Delle quattro classi previste dalla Norma UNI 9569, la seconda è quella più adatta a garantire la sicurezza ottimale per uso abitativo, mentre la terza e la quarta sono consigliabili per le destinazioni professionali. Per quanto riguarda la Norma ENV 1627, le classi che si riferiscono a destinazioni professionali sono invece la cinque e la sei, come si può evincere dalla tabella più sopra.
A complicare ulteriormente le cose, le classi delle due Norme non sono perfettamente sovrapponibili anche per un'altra ragione. Cambiano, infatti, alcuni parametri essenziali di prova: la ENV 1627 pone maggiore l'attenzione ai test di carico statico e di resistenza meccanica della porta, estendendo le valutazioni anche alle porte a due ante, agli scuri blindati e alle porte con vetri blindati, mentre la UNI 9569 prevedeva la prova di scasso manuale e solo sulle porte ad un’anta.
Sottolineate queste differenze, si può comunque asserire, per semplificare la valutazione di una porta già esistente, che la classe due della Norma UNI 9569 è confrontabile con una classe intermedia tra la tre e la quattro della ENV 1627.

 

Le porte in legno massello

 

Attenzione: non ci si senta inattaccabili solo perché il portoncino della nostra abitazione, in legno massello, ha un aspetto del tutto rassicurante.

Come dicevo all’inizio, una porta in massello di essenze forti non è certo da sottovalutare, tra l’altro voglio ricordare che il legno lamellare o massello, se di forte spessore, ha una classe di resistenza al fuoco di ben 60 minuti prima di giungere al collasso della struttura, contro i 30 minuti dell’acciaio.

E’ pertanto buona norma, se la vostra porta è di questo tipo, chiedere il parere di un esperto.

Solo questi saprà valutare con la necessaria competenza la situazione nel suo complesso.

Ad esempio: a causa dell’elevato costo delle essenze lignee più robuste e pregiate e della loro sempre minore disponibilità sul mercato in conseguenza, fra l’altro, della continua deforestazione, non è escluso che quello che ritenevate un portone di castagno sia invece di un legno tenero trattato, per ragioni estetiche, con impregnanti e coloranti che lo fanno assomigliare ad una essenza più dura.

Una persona competente potrà fra l’altro valutare situazioni particolari come, ad esempio, il caso in cui il vostro appartamento si trovi al piano terra o sia un attico.

In tal caso, supponendo che la porta sia di buon legno massiccio, montata su cardini adeguati e fissata alla parete in modo sufficientemente robusto, sarebbe un consiglio più che valido rinforzarla ulteriormente con supporti antistrappo dal lato cerniere e munirla di una valida e moderna serratura di alta sicurezza corredata di aste mobili.

Nel caso in esempio, infatti, così come nel caso di villette poste in posizioni isolate, sostituire una porta con le caratteristiche descritte, con una blindata, significherebbe solo spingere il ladro ad entrare da una finestra o porta-finestra, accessi questi molto più facili da scassinare.

Non agite seguendo più l’istinto che non la razionalità.

Voglio dire che per molti il fatto di chiudere la porta di casa sentendo il rassicurante tonfo della blindata ed il dare numerose mandate, anche queste con il tranquillizzante rumore di catenacci inattaccabili, è una condizione irrinunciabile per ritenere la propria casa al sicuro da visite indesiderate.

Non voglio con questo dire che la porta blindata è inutile, al contrario, voglio sottolineare che spesso il parere di un esperto può evidenziare, come nell’esempio precedente, altre situazioni di rischio che non avevamo adeguatamente considerato.

Così facendo non correrete il rischio, come è successo ad un mio amico che confidando sulla resistenza della sua porta di noce massello, in un condominio al centro di Roma, ha ritenuto sufficiente migliorarne la sicurezza facendo installare dal lato cerniere dei perni antistrappo e sostituendo la serratura con un modello a pompa, di ottima qualità e dotata di aste di acciaio.

Un lavoro ben fatto non c’è che dire ma...

Ma che amara sorpresa quando, rientrando in casa ha trovato uno dei pannelli ornamentali inferiori della porta smontato, con il semplice uso di un grosso giravite.

Dal foro quadrato di circa 40 x 40 cm. così ottenuto, qualcuno si era introdotto nell’appartamento provvedendo ad un trasferimento di proprietà di svariati e selezionati oggetti preziosi.

 

La protezione delle finestre

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Prendiamo ora in considerazione qualcosa che può, a pieno titolo, considerarsi un giusto complemento alla porta blindata: la protezione delle finestre.

Quanti proprietari di villette poste in zone piuttosto isolate, si preoccupano di far installare una valida porta blindata alla loro residenza, senza considerare che, in tal modo, spingeranno l’eventuale ladro a forzare una finestra, magari protetta da una semplice persiana di legno.

Le soluzioni per difendersi da quest’ultima eventualità sono almeno tre: la classica grata metallica, solidamente fissata al muro, a favore della quale gioca il prezzo d’acquisto decisamente abbordabile, nella maggioranza dei casi, ma che, per contro, offre sul piano dell’estetica la peggiore soluzione possibile, dando anche, sul piano psicologico del proprietario dell’appartamento, sensazioni che vanno dal sentirsi un ergastolano ad una vera e propria claustrofobia.

La seconda soluzione è rappresentata, per quelle abitazioni dotate delle classiche persiane in legno, dalla installazione di persiane blindate in acciaio zincato e verniciato.

Naturalmente la spesa, in questo caso, è decisamente superiore, inoltre la sicurezza è legata ad una robusta installazione che può arrivare, se le mura perimetrali sono di modesto spessore, alla muratura di appositi controtelai metallici con perni annegati nel muro e saldati al telaio stesso.

Questo tipo di difesa passiva ci imporrà, naturalmente, di ricordarci di chiudere tutte le persiane ogni volta che lasceremo incustodita la casa.

La terza soluzione è, neanche a farlo apposta, la più impegnativa sul piano economico, ma i risultati, tanto per ciò che concerne la sicurezza quanto per quel che riguarda l’estetica, sono ineccepibili.

Stiamo parlando delle vetrate blindate antisfondamento montate su appositi serramenti, anch’essi blindati.

Vediamo nell’ordine le tre soluzioni.

Le grate alle finestre: semplici, abbastanza economiche, sicure, almeno quando sono installate da un artigiano serio e capace.

Per i criteri di installazione, valgono le stesse raccomandazioni fatte in precedenza per le porte blindate e cioè, se le mura perimetrali sono di esile spessore e se si sta provvedendo ad una ristrutturazione dell’immobile, è altamente consigliabile affrontare qualche aumento di spesa per far rinforzare mediante cerchiatura dell’apertura della finestra con un travetto in acciaio sagomato ad H, (il disegno, all'inizio di questo paragrafo, relativo a questo tipo di rinforzo applicato alle finestre o alla porta servirà a fornire maggiori chiarimenti) e fissato alla struttura muraria con i soliti tondini di acciaio ad aderenza migliorata.

E’ importante anche evitare, nel modo più assoluto, di lasciare spazi fra la struttura metallica ed il muro di sostegno poiché è proprio in questi spazi che si possono introdurre crick o piedi di porco tramite i quali far leva per scardinare la grata.

Allo stesso modo si devono limitare gli spazi fra le sbarre o usare sezioni di metallo maggiorate.

Anche il disegno delle grate può dare un contributo alla sicurezza dell’insieme. infatti se il disegno della grata è a losanga, è molto più difficile fare forza con un crick del tipo usato sulle autovetture di produzione francese, quello per intenderci che, chiuso, occupa uno spazio di una decina di centimetri e che è il preferito dagli scassinatori poiché la sua dimensione consente di introdurlo anche in spazi esigui.

Le sbarre a losanga, infatti, tendono a far scivolare via il crick con cui si tenta di forzarle mentre un disegno a quadrati ha l’effetto opposto.

Se siete i fortunati proprietari di un villino in qualche zona residenziale o, comunque, isolata, fate in modo che non sia possibile entrare con una autovettura nella vostra proprietà ed avvicinarsi ad una delle finestre.

Alcuni anni fa, in una zona periferica di Roma graziosamente edificata a villini, alcuni intraprendenti ladri entravano nel giardino dell’abitazione da derubare con una macchina munita di gancio di traino per roulotte e, collegato quest’ultimo alla grata con un robusto cavo di acciaio, la strappavano letteralmente dal muro facendo forza con il motore.

Prima di essere arrestati hanno "ripulito" numerose abitazioni.

Facciamo pertanto "tesoro" di questi fatti di cronaca per evitare errori che sarebbero facile appiglio per i malintenzionati, sempre attenti a sfruttare ogni occasione a loro propizia.

Non dimentichiamo inoltre una fondamentale norma di sicurezza; alcune delle grate che avremo fatto installare, non dovranno essere fisse, ma apribili e dotate di una valida serratura.

Questo particolare non contribuirà certamente all’inviolabilità della grata, ma ci garantirà una via di fuga nel caso di gravi calamità, quali incendi o terremoti; non dimentichiamo che la nostra bella Italia è, purtroppo, zona sismica.

Le persiane di acciaio: Una valida soluzione a tutto quanto detto sopra può essere, nel caso la vostra villetta o il vostro appartamento in città sia dotato di persiane di legno, la sostituzione di queste con quelle di acciaio zincato e verniciato.

Anche se il costo di una simile installazione è nettamente superiore alla soluzione precedente, giocano a favore di questa il risultato estetico perfetto; con le moderne vernici poliuretaniche il risultato finale sarà spesso indistinguibile dalle persiane originali e questo ci metterà al riparo dagli strali degli altri condomini.

Anche il problema, evidenziato in precedenza di garantirci una via di fuga in caso di emergenza, qui non sussiste, semmai, al contrario, dovremo sempre porre attenzione a chiudere tutte le persiane prima di allontanarci dalla casa, altrimenti vanificheremmo tutte le spese sostenute.

Nel caso poi della costruzione integrale di un villino, la scelta delle persiane metalliche al posto di quelle classiche in legno, inciderà in maniera più contenuta sulla spesa finale, dovendosi considerare solo la differenza di prezzo fra la prima soluzione e la seconda.

I vetri blindati: E’ giunto il momento di considerare un’ultima soluzione al problema della protezione delle finestre; l’installazione di vetrate antisfondamento.

Queste ultime, largamente impiegate nel caso di negozi ed attività commerciali poste a livello strada, si rivelano una soluzione ottimale sul piano estetico, potendosi installare anche in quelle realtà urbane nelle quali, per le più svariate ragioni che non staremo qui ad elencare, non è possibile modificare l'aspetto architettonica dell’immobile.

Questo tipo di cristalli, formati da più strati di vetro intercalati da film di materiale plastico, solitamente polivinilbutirrale, devono essere montati, stante il loro elevato peso per metro quadro, su appositi serramenti metallici in grado di resistere anche ad eventuali sforzi meccanici applicati a fine di scasso.

Di fondamentale importanza quindi, anche in questo caso, il rispetto della corretta messa in opera ed il rigoroso rispetto delle norme fissate dal costruttore del cristallo e dagli organismi di unificazione e certificazione della qualità a difesa, tra l’altro, della incolumità degli utenti, a causa dell’elevato peso del manufatto.

In tempi anche recenti venivano utilizzati serramenti di acciaio che sono stati ormai completamente soppiantati da quelli in lega leggera, con caratteristiche meccaniche e chimiche nettamente superiori. Questi ultimi non presentano, infatti, problemi di ossidazione ad opera degli agenti atmosferici, ciò che comportava la necessità di manutenzione periodica sui serramenti in ferro.

I nuovi serramenti in lega leggera, disponibili in varie colorazioni, presentano un aspetto estetico molto gradevole, inoltre recentemente ne è stato presentato un tipo che, dal lato interno dell’abitazione, è rivestito con legno di qualità, come il rovere, il noce, il frassino eccetera con un risultato arredativo straordinario.

Un’altro punto a favore nella scelta di questo tipo di cristalli e serramenti, specialmente se contenenti elementi di rinforzo in acciaio, è costituito dalla loro protezione balistica anche da proiettili dotati di notevole potere di penetrazione. Infatti, in alcune installazioni particolari, può essere richiesto anche questo tipo di sicurezza aggiuntiva.

In tal caso si dovrà operare la scelta del cristallo in funzione della resistenza balistica che si vuole ottenere; esistono infatti cristalli con stratificazioni in numero via via superiore per opporsi alla penetrazione di proiettili anche ultraveloci e penetranti come quelli esplosi da un fucile kalashnikov.

I produttori di cristalli stratificati antibalistici sottostanno, infatti, a precise norme di omologazione che prevedono cinque classi di resistenza, andando dall’antiproiettile semplice, costituito, come per l’antisfondamento, da tre o più strati come definito dalla norma U.N.I. 9187 al punto 3.2, fino al blindato in grado di resistere ai colpi di un automatico F.A.L. cal.7.62, esplosi da dieci metri di distanza.

Sarà quindi determinante per la scelta, l’analisi del rischio da operarsi congiuntamente all’utente finale; non c’è bisogno di sottolineare la diversità della tipologia installativa quando ci si deve difendere da possibili atti vandalici portati dal balordo irritato da difese che ne hanno impedito l’azione ladresca o quando dobbiamo "rintuzzare" il tentativo di scasso attuato con mezzi adeguati, o infine quando il cliente, a causa del lavoro che svolge, dell’impegno in campo politico o della notorietà acquisita tramite i mass-media teme un attentato portato con l’uso delle armi da fuoco da parte di persone che ben sanno quel che devono fare. (per informazioni tecniche più dettagliate, potete leggere l'articolo: Le vetrate speciali nella prevenzione del furto e dell'incendio. Nella mia home-page)

E’ chiaro che qui entriamo in un campo specialistico un po' diverso che richiederebbe una trattazione a parte o addirittura un esame del singolo caso.

Valga per tutti un piccolo esempio: nel caso l’utente finale tema un attacco di tal genere, varrebbe a poco installare un serramento blindato di resistenza adeguata, quando poi la finestra venisse lasciata spalancata a causa della calura estiva.

Lo scopo di questo articolo vuole essere quello di dare delle indicazioni abbastanza dettagliate, ad uso del cittadino comune, affinché conosca ciò che il mercato può fornire e si sappia orientare fra le varie offerte, a volte troppo invitanti, in questo settore, evitando magari il classico "bidone".

L’esperto installatore, il fabbricante, non hanno certo bisogno di queste righe per fare il proprio lavoro, né io ho la presunzione di dare indicazioni o consigli al V.I.P, al magistrato o al politico di spicco.

Costoro dispongono già di una scorta, privata o di una delle Polizie di Stato, e di esperti consulenti di primo piano in grado di progettare tutto quello che la loro sicurezza impone, senza neanche l’assillo di un budget economico da non superare.

 

Note finali

 

Partiamo dalla considerazione che la casa sicura non esiste; al massimo le varie protezioni fisiche potranno ritardare l’ingresso di uno scassinatore ben deciso o, tuttalpiù, spingerlo a ritentare in seguito, dopo essersi munito di attrezzi da scasso adeguati.

Per queste ragioni, integrare le difese fisiche passive, quali sono le porte blindate o le finestre munite di grate o di cancelli, con un buon antifurto, che possiamo definire come difesa attiva, meglio se collegato con un istituto di vigilanza o, in subordine, con una persona che può intervenire con rapidità, ci permetterà di dire che abbiamo fatto del nostro meglio per evitarci visite sgradite.

Inoltre ricordiamo sempre che un "modus vivendi" impostato in maniera attenta e consapevole, è sempre la ciliegina sulla torta della sicurezza.

Aprire il portone del nostro condominio al primo sconosciuto che afferma di "voler lasciare un po' di pubblicità nelle cassette delle lettere", significa spesso aprire la via d’accesso a coloro che contano proprio su una nostra disattenzione per agire.

Far installare all’ingresso sia condominiale che della villetta una buona telecamera o un videocitofono, comporta spesso una spesa di modesta entità, a fronte di un grado di sicurezza ulteriore, di tutto rilievo.

Aggiungo, a questo punto, che la stipula di un buon contratto assicurativo con una seria compagnia, leggendo però preventivamente tutte le clausole, soprattutto quelle scritte in caratteri minuti, ci metterà, per quanto possibile, in condizioni di non chiudere la stalla dopo che i buoi sono usciti.

 

Claudio Ballicu

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